10 Termini Facili per Parlare di Vino e Fare Bella Figura
Ti è mai capitato di essere a cena con amici...
...con un calice in mano, e sentir partire conversazioni sul vino tipo: “Questo ha un bel tannino, ma il bouquet è un po’ chiuso”? E tu lì, a sorridere annuendo, mentre dentro pensi: "Ma che stanno dicendo?"
Tranquillo: ci siamo passati tutti. Parlare di vino può sembrare roba da esperti, ma basta conoscere qualche termine base per entrare nel gioco e… sembrare subito più sul pezzo (anche se sei solo al primo sorso!).
Ecco quindi 10 parole semplici, spiegate in modo chiaro e senza troppi fronzoli, per aiutarti a capire e dire la tua con un po’ di stile.
1. Vitigno
È il tipo di uva usata per fare il vino. Un po’ come il tipo di grano per la pasta. Alcuni vitigni famosi? Sangiovese, Nebbiolo, Chardonnay. Quando qualcuno dice “questo è un Merlot”, sta dicendo che il vino è fatto con uve Merlot.
2. Annata
L’anno in cui l’uva è stata raccolta. Non confonderlo con l’anno in cui il vino è stato imbottigliato. Se un vino è del 2019, vuol dire che l’uva è stata vendemmiata quell’anno. Le annate influenzano il gusto, perché ogni anno il clima cambia.
3. Denominazione
Una sorta di carta d’identità del vino, che garantisce la provenienza e la qualità. In Italia si usano sigle come DOC, DOCG e IGT. Più la sigla è “ricca”, più il vino ha seguito regole severe.
4. Fermentazione
Il processo in cui il succo d’uva diventa vino, grazie ai lieviti che trasformano lo zucchero in alcol. Basta sapere che è il momento in cui il mosto (succo d’uva) “prende vita”.
5. Affinamento
Il tempo in cui il vino riposa per migliorare. Spesso avviene in botti o in bottiglia. Se senti dire “affinato in barrique”, vuol dire che è stato in piccole botti di rovere.
6. Tannino
Sostanze presenti nella buccia dell’uva rossa. Danno quella sensazione “asciutta” e un po’ ruvida in bocca. Più tannino = più struttura.
7. Bouquet
Il profumo complesso del vino, che si sviluppa nel tempo. Più un vino è ben invecchiato, più profumi puoi percepire: frutta, spezie, cuoio, vaniglia...
8. Corpo
La “presenza” del vino in bocca. Un vino di corpo è pieno, rotondo, quasi da masticare. Uno più leggero scivola via facilmente. È solo una questione di stile!
9. Secco / Dolce
Indicano quanto zucchero è rimasto nel vino. I vini secchi sono senza zucchero residuo. Quelli dolci, come Moscato o Passito, sono perfetti a fine pasto.
10. Retrogusto
Il sapore che resta in bocca dopo aver bevuto. Se è piacevole e persistente, il vino è di buona qualità. Un buon retrogusto ti fa venire voglia di un altro sorso.
Conclusione
Non serve essere sommelier per parlare di vino. Bastano pochi concetti chiari e un pizzico di curiosità.
La prossima volta che ti trovi a brindare, prova a usare uno di questi termini. Anche solo dire “ha un bel corpo” o “sento un retrogusto fruttato” ti farà sembrare più dentro al gioco.
Alla salute!